domenica 12 maggio 2013

SCHEDA - Celtismo e druidismo: le mode culturali e le" invenzioni" della Massoneria occultista, dal 1700 ad oggi


 

pubblicata da No al satanismo il giorno Giovedì 4 ottobre 2012 alle ore 15.05 ·
Non esiste una tradizione celtica ma solo false "catene iniziatiche", infatti i celti e i druidi non scrivevano e non leggevano. Afferma Mircea Eliade il maggior antropologo culturale del '900: "A causa della proibizione rituale della scrittura, non disponiamo di nessun testo sulle religioni dei Celti continentali che sia redatto da un autoctono. Le nostre uniche fonte sono costituite da alcune descrizioni di scrittori greco-latini e da un gran numero di monumenti figurativi, in gran parte di epoca gallo-romana" (Mircea Eliade, Storia delle credenze e delle idee religiose, vol II, ed BUR, 2006, p.144). Sono scomparsi definitivamente nel VII sec. d.C. E' evidente che non è possibile nessuna sopravvivenza di una tradizione religiosa senza la costante ed ininterrotta trasmissione da parte della sua gerarchia sacerdotale del suo apparato cultuale e sacrificale, oltrechè del deposito spirituale da cui nasce. Per il prof. Adolfo Morganti "come tutte le mode culturali unisce - non di rado - la superficialità, la artificiosità e la ambiguità, in cui l'interesse storico e filologico viene facilmente sacrificato sull'altare del libero mercato e della invenzione pura". Afferma Mircea Eliade: "“Uno degli aspetti affascinanti delle mode culturali è l'irrilevanza della verità o falsità sia dei fatti trattati che della loro interpretazione. Non esiste critica capace di demolire una moda” e per quanto riguarda le motivazioni che la generano “che una moda culturale è enormemente eloquente, quale che sia il suo valore oggettivo; lo è in quanto il successo di certe idee o ideologie ci rivela la situazione spirituale ed esistenziale di tutti coloro per i quali queste idee o ideologie costituiscono una sorta di soteriologia” (1).
La scristianizzazione o secolarizzazione dell'Europa e nello stesso tempo la esplosione di una "domanda di Sacro" irruenta e incontrollata, secondo Roger Bastide "selvaggia", evidenziano il periodo di crisi della cultura europea che sta cercando di elevarsi dalle rovine spirituali e materiali della modernità. Il fallimento della pretesa illuminista di fare a meno di un Dio personale e trascendente e l'incapacità delle categorie della modernità di comprenderne la profondità antropologica, affligge l'uomo moderno spingendolo alla ricerca affannosa di "esperienze" e "sensazioni" (confusione tra psiche e spirito). Nasce il "neospiritualismo", una serie di fenomeni tra il commerciale ed il ricreativo che ha come scopo il fabbricarsi delle religioni personali, degli idoli a propria immagine per narcotizzare la solitudine esistenziale profonda di chi vive in un mondo privo di senso.
I movimenti neo-celtici sono ri-nati basandosi su una falsa mitologia fatta di leggende e "false pretese settarie", normalmente anticristiane, nel ' 700 con lo sviluppo di concezioni esoteriche (= sapere misterioso e nascosto che è fonte di potere solo per pochi). Nel 1717, anno della fondazione della Massoneria, nella stessa taverna, l'Apple Tree Pub, in cui si fondò la Grande Loggia Madre apparve il primo ordine dei druidi. L'esistenza "reale" di guesti gruppi inizia nei primi decenni del '900 (cfr. Cecilia Gatto Trocchi, "Sette sataniche e occultismo", Newton & Compton Editori, 2005, Roma, pp.27.28). "La neo-stregoneria ... si mescola al revival celtico e druidico, al neopaganesimo, alla magia cerimoniale che in Inghilterra si espresse nell'Ordine Ermetico della Golden Dawn o Alba Dorata che vide al suo interno intellettuali ed artisti e scrittori ... ma anche Aleister Crowley il più importante mago del Novecento" (Cecilia Gatto Trocchi, Le sette in Italia, p.82) e considerato padre del satanismo moderno.
L'esoterismo massonico ha re-inventato la mitologia dei celti e dei druidi di cui conosciamo poco. La moda dei neo-celti ha lo scopo di restaurare le dottrine pagane antecedenti a Cristo, la "antica religione", per tentare di eliminare il cristianesimo. Le finte leggende riesumate (mago Merlino, Stonehenge, sacro graal, ecc.) sono falsi storici per evocare i poteri delle divinità celtiche e accedere alle conoscenze segrete. Afferma la prestigiosa antropologa prof.ssa Cecilio Gatto Trocchi: "Furono tutti riesumati nel fatidico anno 1717, lo stesso della fondazione della Massoneria. Apparve allora il primo Ordine dei Druidi, creato nella stessa taverna in cui si fondò la Grande Loggia Madre, nell’Apple Tree Pub. La moda della magia celtica cominciò a farsi strada. Da allora in poi vi fu una pioggia di finte leggende, si riesumarono miti su Mago Merlino, Stonehenge, il potere magico dei calderoni e del Graal e ogni sorta di falso storico. I gruppi dei druidi si diffusero e oggi godono di discreto successo. Intanto il poeta Macpherson inventava un ipotetico bardo di cui pubblicò 'I canti di Ossian'. Si trattò di un falso clamoroso subito smentito da letterati e filologi ... La falsa mitologia vive e si rafforza nello spazio virtuale di Internet. Vi sono centinaia di siti che propongono megaliti illuminati dalla luna, pentoloni ribollenti, druidi dalla folta barba stile Asterix, falcetti per il vischio e centinaia di modi per vedere il futuro. Per entrare nel misterioso santuario di Stonehenge basta digitare il sito “Druid’s Grove” e poi evocare i poteri delle divinità celtiche e accedere al sapere segreto. I siti propongono una mitica storia della religione celtica, magia, leggende e racconti propinati come autentici e tutte le procedure inventate su Samain…" (Cecilia Gatto Trocchi, "Attenti ai Druidi"). Dice il prof. Adolfo Morganti che se "da un lato appare quindi opportuno continuare ad approfondire l'autentica realtà della tradizione religiosa celtica pre-cristiana, e nello stesso tempo è indispensabile continuare a sfatare leggende e false pretese settarie". Affermano Enrico Ponti ed Hilde Ponti: "Un altro fenomeno culturale negativo, perchè settario e non veriterio, è rappresentato dal cosiddetto neodruidismo. Attualmente circa un milione di persone in tutto il mondo, specialmente in Europa ed America del Nord, affermano di essere druidi o di appartenere a ordini o confraternite druidiche, ognuna delle quali sostiene di essere depositaria unica del druidimo. Queste confraternite vengono definite in quattro gruppi principali. Il primo raggruppa seguaci dell'irlandese cattolico John Doland fondatore di una confraternita nel 1717, attualmente chiamata Druid Order ... società segreta basata su un corpus da lui chiamato druidismo e che druidismo non è. Il secondo movimento nato nel 1781 è l'Ancient Order of Druids al quale il fondatore, il carpentiere massone Henry Hurle ha trasmesso la filosofia, la connotazione rituale della massoneria scozzese ... Il terzo gruppo fu fondato nel 1747 dal muratore gallese Eduard Williams che si faceva chiamare Iolo Morganwag ... vi sono molte pubblicazioni a suo nome. Si dubita che siano autentiche e che Morganwag ne sia l'autore. Convocò il 21 giugno 1792, solstizio d'estate la prima assemblea druidica e barda o Gorsedd. Un evidente errore; i Celti non celebravano il solstizio, nè il 21 giugno era la data dell'assemblea annuale ma aveva luogo durante Samhain ... Le numerose confraternite, fratellanze e sette, che costituiscono il quarto gruppo, hanno diverse filosofie spesso scollegate dalle tre precedenti .. Ognuna ha un proprio concetto di druidismo che in genere è la sintesi di tanti elementi eterogenei e tutt'altro che realistici" (Enrico Ponti, Hilde Ponti, "Halloween: divertimenti e travestimenti", ed Mediterranee, 2002, p.18). Ci ricorda Mircea Eliade che i "miti individuali" imitano la struttura delle ierofanie, ma ne perdono ogni capacità salvifica; sono in pratica moneta falsa spacciata per vera.
Una delle possibili attività? Abbracciare gli alberi nelle notti di luna piena per ricaricarsi di "energia cosmica": "Si trattava di un neopagano che da qualche parte della campagna irlandese e insieme a un gruppo di cultori dell'antico mondo celtico, aveva riesumato, sia pure con notevoli varianti, i riti ancestrali dei druidi: 'Pare che nelle notti di luna piena, vadano in giro nei boschi ad abbracciare gli alberi, per ricaricarsi di energia cosmica. E pare che lui sia anche uno sciamano, capace di mettersi in contatto con lo spirito della Terra'" (Giampiero Comolli, "I Pellegrini dell'assoluto: storie di fede e spiritualità tra oriente ed occidente", Baldini&Castoldi, 2002, p.43). Altri rituali proposti anche come "gioco di ruolo", possono essere, ad esempio, l'utilizzo di incantesimi magici per "tumulare il nemico maledetto" per impedire allo "spirito" di abbandonare il corpo che è un vero e proprio rituale di magia nera in cui sono previste incisioni di "maledizioni" sul cadavere del "nemico" con "l'aiuto degli gnomi". Ad esempio sempre tra gioco e realtà viene proposto un "rituale di liberazione dalla licantropia" che deve essere utilizzato quando "lo spirito di un animale di impossessa del corpo di un uomo" e viene espletato nel channeling mettendosi in contatto con lo spirito dell'animale e dopo una contrattazione nello "offrigli qualcosa in cambio della liberazione". Non raramente si associano i "druidi" agli "Spiriti Elementari" o "Piccolo Popolo" della "Natura" che sarebbero gli "gnomi, elfi, fate, silfidi, ecc." un pantheon di divinità maggiori e minori, presenze misteriose portatrici di "energie cosmiche benefiche" incontrabili particolarmente nel silenzio delle tenebrose foreste incontaminate, magicamente imbrigliabili dallo sciamano-druido che le può divinare. Siamo nel campo pericoloso della pseudoscienza delle insistenti "energie sottili" della New Age e nel campo della MAGIA (bianca, verde, rossa e nera) dietro alla quale c'è il FALSARIO!
Afferma l'autorevole antropologa Cecilia Gatto Trocchi: "Il 'Neopaganesimo' non è la prosecuzione della cultura religiosa pre-cristiana ma il considerare le divinità precristiane facenti parte di una stessa grande “cultura” distinta da quella cristiana ad essa precedente e contrapposta. Si tratta di una riattualizzazione di elementi folkloristici desunti da tradizioni antiche ma più spesso da leggende medioevali mixati in modo sincretista con una vasta gamma di sistemi di credenze emersi negli ultimi cinquant’anni, vedi New Age e Wicca, in particolar modo negli USA e in Gran Breatagna. Ad esempio “l’invenzione della strega bianca”, afferma il satanista Anton Szandor La Vey pseudonimo di Howard Stanton Levey (1930-1997) fondatore della “Chiesa di Satana” (1966, San Francisco, USA) , “è una conseguenza dell’emergere in Inghilterra nei primi anni ’70 di un interesse per la stregoneria in un periodo in cui essa era ancora ufficialmente illegale. Per dedicarsi a quest’arte senza molestie e citazioni legali, i portavoce della stregoneria tentarono di legittimare e giustificare il loro operato proclamando l’esistenza di una stregoneria ‘bianca’ che, si diceva, era semplicemente il credere semplicemente nella religione dei vecchi saggi o wicca” (S.A.La Vey, “La perfetta strega”, Milano, Ferro edizioni, 1971, p.16). Ma lo stesso La Vey afferma che “credere alla magia bianca è mitologia; non esiste la magia bianca perché fonte di qualsiasi magia risiede nella forza psichica occulta [satana] e non ha nulla a che fare con dio” (S.A.La Vey, “La Bibbia di satana”, p.110). Le pratiche nei “coven” o “congreghe” sono legate ai cicli naturali delle stagioni con riti, feste e cerimonie magiche. “Il sistema pagano è circolare” diceva il sistematizzatore della magia del’900 Aleister Crowley, in una dualità di “principio femminile” (luna) e “principio maschile” (sole) da cui è possibile trarre la forza magica intrinsicamente di natura sessuale; attorno al “principio femminile” o “Grande Dea” o “energia creatrice” associata alla Luna-notte-oscurità, tutto ruota seconda la legge “lunare”: vita-morte-rinascita in cui il dio prende origine dalla forza generatrice della dea, con lei segna il passaggio dalla femminilità asoloscente alla maturità fertile, per poi morire in inverno e sancire la “rinascita”, di nuovo, della natura all’inizio del ciclo successivo in primavera. Questi nuovi culti del “neopaganesimo” rielaborati in senso mitico e ideologico nascono nell’Ottocento laico ed esoterico con il mito della strega, grandiosa depositaria di sapere occulto e per questo perseguitata. Leggendo i processi di stragoneria se ne ricava una verità del tutto diversa: lungi dall’essere potenti sacerdotesse del mistero, le streghe erano povere contadine analfabete, persone marginali, ex prostitute, mammane fallite che producevano veleni e donne mezze matte. Già nel 1563 Johann Wier parla di “povere vecchierelle pazze” e sfata sciocche superstizioni come il credere che “una strega possa scatenare una tempesta col solo scavare una buca, riempirla di urina e rimestare con il dito” (J. Wier, Le streghe, Palermo, Sellerio, 1991, p.67). A partire dagli anni ’60 sono sorte le congreghe segrete del neopaganesimo celtico fondate su miti inventati. Lo scopo è la restaurazione delle dottrine, riti e pratiche del paganesimo celtico e della stregoneria vista, ancora una volta, come un’antica religione" (Dal libro “Sette sataniche e occultismo” di Cecilia Gatto Trocchi ed Newton & Compton, Roma 2005, pp.95-128).
Anticamente, sui celti, "lo storico Strabone riferisce che in Irlanda le pratiche cultuali erano presiedute da incantatori druidi e le cerimonie religiose erano simili ad orge" (Enrico Malizia, "Ricettario delle Streghe", ed Mediterranee, 2003, p.37). Basta pensare all'oracolo di Sena dell'isola di Sain costituito da un collegio di 9 vergini celtiche che "solo i marinai potevano consultare ... si credeva che quelle donne avessero un potere illimitato sulla natura, conoscessero perfettamente il futuro, sapessero guarire le malattie incurabili, potessero con loro certe parole agitare o calmare i venti e il mare, e possedevano la facoltà di assumere qualunque forma, di tramutarsi in qualsiasi animale ... Altre sacerdotesse risiedevano in un isolotto alla foce della Loira e narra Strabone che una volta all'anno celebravano una festa sanguinaria nella quale erano al tempo sacrificatrici e vittime ... I Greci alle orge di Samatracia paragonavano altre orge druidiche celebrate in un isola vicina alla britannia" (Decio Cinti, Storia delle religioni, vol.I, Società Editrice Libraria, 1961, p.424). Sappiamo che "[i Celti] utilizzavano alcuni funghi come come l'amanita muscaria , il cui prudente consumo provoca visioni e delirio" (Jean Merkale, Il Druidismo, ed Mediterranee, 1991, p.216). Per la prof.ssa Trocchi attualmente accade per taluni siti che "i riti vengono svelati a pagamento con musica gaelica, invocazioni di divinità dai nomi impronunciabili e assunzioni di varie misture" (Cecilia Gatto Trocchi, "Sette sataniche e occultismo", Newton & Compton Editori, 2005, Roma, p.27). Inoltre i gruppi celtici inventano di sana pianta che: 1)i cristiani e i romani distrussero i segreti dei druidi privando per sempre l’umanità dei poteri magici; 2)i segreti magici furono conservati sotto il velame delle favole. Ma per distinguere tra mito e realtà storica occorre ricordare che la fonte più autorevole suI Galli o Celti che dir si voglia resta, per gli studiosi seri, il De bello Gallico (“La guerra gallica”) di Gaio Cesare Augusto (I sec. a.C.). Riferisce l'imperatore romano Gaio Giulio Cesare che i Celti facevano sacrifici umani ai loro dèi sanguinari. Avevano enormi manichini di vimini che riempivano di uomini vivi, anche innocenti, a cui davano fuoco per propiziarsi gli dèi: “Tutta la popolazione dei Galli è molto dedita alle pratiche religiose e per quella ragione, coloro che sono colpiti da malattie troppo gravi e che si trovano in guerra e in pericolo, o sacrificano uomini al posto delle vittime o fanno voto che sacrificheranno se stessi e si servono dei druidi come esecutori per quei sacrifici; poichè pensavano che la volontà degli dei immortali non potesse essere placata se non si paghi la vita di un uomo al posto della vita di un uomo, e hanno stabilito a spese pubbliche sacrifici di quel genere. Altre stirpi galliche hanno simulacri di straordinaria grandezza, le membra dei quali intrecciate con i vimini riempiono di uomini vivi; ed essendo stati incendiati questi, gli uomini avvolti dalla fiamma spirano. Credono che siano più graditi agli dei immortali i sacrifici di coloro che sono stati sorpresi in un furto o in un assassinio o in qualche altro delitto; ma quando manca la disponibilità di questa categoria ricorrono anche al sacrificio degli innocenti” (Gaio Cesare Augusto, De bello gallico, Libro V, n°16, ). Per il prof Agnoli "quanto ai popoli Celti abbiamo basso rilievi del calderone di Gundestrup, del I secolo a.C., in cui sono raffigurate scene di sacrifici umani, e la celebre testimonianza di Cesare nel De Bello Gallico: 'i druidi immolano uomini come vittime e promettono che immoleranno loro stessi'. E prosegue: 'Altri hanno simulacri di smisurata grandezza le cui membra con teste di vimini riempono di uomini vivi; poi danno loro fuoco'. Pratiche rituali analoghe vengono raccontate anche da Plinio e da Tacito nelle Annales (XIV, 30) ed esistevano, contemporaneamente, anche presso Britanni e abitanti dell'Irlanda" (Francesco Agnoli, Indagine sul cristianesimo, PIEMME, 2010, p.128).

Nella società Celta il marito può disporre a suo piacimento di moglie e figli; al suo funerale vengono bruciati anche i servi: I mariti hanno poteri di vita e di morte sulle mogli come sui figli; e quando un padre di famiglia di stirpe nobile è morto, i suoi parenti si radunano e, se viene una cosa in sospetto circa la morte, aprono un'inchiesta sulle mogli con la procedura usata per gli schiavi e, se si scopre qualcosa, le uccidono dopo averle seviziate col fuoco con ogni tormento. I funerali per il grado di civiltà dei Galli sono magnifici e sontuosi; gettano nel fuoco tutto ciò che pensano che sia stato a cuore al vivo, anche animali, e poco prima di questo periodo, servi e clienti, che si sapeva che erano stati da loro stimati, compiuti i dovuti funerali, venivano bruciati insieme(Gaio Cesare Augusto, De bello gallico, Libro V, n°19, ).
Afferma Mircea Eliade: "I Celti praticavano i sacrifici umani e, secondo le informazioni di Posidonio, di cui si servirono Diodoro Siculo (V, 31) e Strabone (IV, 4), essi li praticavano in vari modi: la vittima veniva colpita con la spada (e si prediceva l'avvenire in base ai suoi contorcimenti e alla sua caduta), o trafitta da frecce o anche impalata" (Mircea Eliade, Storia delle credenze e delle idee religiose, vol II, ed BUR, 2006, p.155).
Ma in una "religione fai da te", Dio è superfluo e inutile. Visto che i druidi bevevano birra con miele e allucinogeni poi dicevano di trasformarsi negli animali della foresta, dice la prof.ssa Trocchi, "adesso on-line a pagamento, ci si può avvalere di 'potenti riti' a misture a base di droghe, per trasformarsi in cervi come l'antico dio Cernunnus o in 'sfrenate puledre in calore' come la dea Epona". Si parla di "sciamanesimo celtico" (= arte di vivere in armonia con la natura e dominare le potenze visibili e invisibili della natura), di "musica celtica" e di "danze celtiche" (inventate nell'800), di "Messa celtica", del coraggio e della ferocia dei guerrieri celti e dei "druidi" come "sacerdoti e insegnanti del popolo celtico" che con la cristianizzazione del mondo si sono trasformati in maghi dei boschi, ultimi custodi di reminiscenze del sapere tradizionale, isolato ai confini della società. Le reali radici della rivalutazione delle "folklore celtico" vanno ricercate nel ricchissimo retroterra occultistico dell'illuminismo; viene privilegiata una operatività che consiste nel rivendicare una sopravvivenza occulta dell'antica religiosità celtica precristiana.
Alla base di tutto poi la concezione "gramsciana" della Chiesa vista come "una ideologia dominante che ne opprime una altra", con la divulgazione di falsi storici, in cui si narra di massacri mai avvenuti, operati dai cristiani nei confronti dei celti, in Irlanda. Altro falso storico creato ad hoc è l'idea che San Patrizio e San Colombano fossero in realtà druidi costretti a cristianizzarsi. Si insegna, risibilmente, che i "malvagi cristiani" negli ultimi secoli dell'impero romano distrussero deliberatamente i segreti dei druidi, privando l'umanità dei poteri magici. I segreti si mantennero nel folto delle foreste, dove attualmente si trovano per i loro riti, sotto il velame delle favole dei "lupi parlanti", degli "orsi bonari" e delle "fate potenti".
"I siti di magia celtica mettono on line antichi ritornelli, e le gesta di mago Merlino ambientate in templi circolari di megaliti, con tanto di pentoloni ribollenti. Per entrare nel santuario di Stonehedge basta digitare il sito Druid's Grove sul computer e aspettare le luminescenze elettroniche, cariche di magia. Si possono poi evocare i poteri delle divinità celtiche e accedere al potere segreto. La moda dei Celti sta diventando un culto. Non si tratta di un gioco di parole: i druidi ingombrano l'immaginario collettivo dando origine a veri e propri miti inventati. Lo spazio in cui la falsa mitologia celtica vive e si rafforza è lo spazio virtuale di Internet. Vi sono in Italia circa 200 siti che propongono megaliti illuminati dalla luna, druidi dalla folta barba stile Asterix, falcetti per il vischio e centinaia di forme per vendere il futuro. I siti propongono la storia della religione celtica, la "magia dei druidi", leggende e racconti propinati come autentici. Su internet sono sorte congreghe di neopaganesimo celtico, votate a combattere insieme la tradizione greco-romana e il Cristianesimo. Lo scopo finale è la restaurazione delle dottrine, riti e pratiche del paganesimo celtico e della stregoneria chiamata l'antica religione. E' l'alternativa più radicale al cattolicesimo...Quanto alle capacità magiche di metamorfosi, pietrificazioni e voli notturni sulla scopa, lascio giudicare al buon senso di ognuno. Eppure i druidi su Internet servono, servono per attaccare la tradizione greco-romana e cristiana, a far circolare false idee sulla magia, a proporre allucinogeni, ad allontanare dalla realtà per introdurre i giovani in un mondo di illusioni e di menzogne condivise. I riti su Internet sono veri e propri psicodrammi che mettono in gioco, musica, danza, poesia, arti figurative (vagamente kitsch), alta tecnologia e diete, solitamente vegetariane...Non mancano siti di satanisti, in parte collegati al neo-paganesimo, in parte autonomi...Parla Marco Dimitri, con la sua atipica sintassi, affermando che "la vera magia divinizza l'uomo, lo mette al centro dell'universo, l'uomo-dio. La magia signori è la facoltà di modificare l'universo, tramite una azione gestita dalla vostra volontà". Il capo storico dei Bambini di Satana cita Aleister Crowley, il mago più famoso del Novecento, che disse "Fa ciò che vuoi questa sarà la tua legge". E' il fondamento della filosofia magica occulta: "la magia trasforma la realtà"...Afferma Dimitri: "La grande verità è il tutto, il nulla, il nero...la realtà è un sogno", poi si parla degli accessori per compiere i riti (bacchetta magica, coppa, spada, pugnale, campanello, cerchio, altare, veste, ecc) e poi l'evocazione dei demoni...Molti intravedono nella struttura virtuale di Internet una sorta di imitazione della mente di Dio. Il mito della tecno-trascendenza nutre i riti di una comunità virtuale composta da individui solitari che partecipano alla creazione di spazio sacro su Internet. Essendo convinti che il prana soffio vitale ed energia cosmica, possa transitare attraverso il doppino telefonico e il monitor del computer tecno-pagani e New Ager sono i maggiori sostenitori delle cerimonie in rete. Esite una coincidenza tra la magia e la più rarefatta tecnologia come sostiene il tecno-sciamano Mark Pesce...In tale ottica l'equivoco è fatale e la magia si mostra, in tutto il suo splendore telematico per quello che realmente è: il mondo della grande illusione e della mistificazione" (2).
Infine secondo Aldous Huxley, oggi il cristianesimo sarebbe incapace di reggere il confronto alla "sete di spiritualità" dissetata dalle "esperienze forti" cioè dalle "percezioni forti" fornite abitualmente dalla medianità e dagli stati alterati di coscienza. Huxley ironizzando sul fatto che molti cristiani vanno cercando nell'alcool (vedi la "birra celtica"!) le esperienze che la loro fede non sarebbe in grado di generare, dice:
"Il culto di Dioniso o del dio celtico della birra fu un affare chiassoso e disordinato. I riti del cristianesimo sono incompatibili con la sbornia anche religiosa. Ciò non danneggia i distillatori, ma è un gran male per il cristianesimo. Innumerevoli persone desiderano la trascendenza dell'Io e sarebbero contenti di trovarla in Chiesa. Ma, ahimè, "le pecore hanno fame e sete, ma non sono saziate". Esse partecipano ai riti, ascoltano i sermoni, recitano le preghiere; ma la loro sete rimane insoddisfatta. Deluse di rivolgono alla bottiglia"(3).
Ma potremmo dire, invece, che la perdita della fede in un Dio provvidente e onnipotente, quindi, di un quadro di riferimento dove collocare gli avvenimenti della vita, ha rinchiuso l'uomo contemporaneo nella paura, orientandolo verso il ricorso alla magia, alla veggenza e agli spiriti, in una ricerca sempre più impellente di risposte e percezioni immediate, di contatti sensibili ed emotivamente forti con l'aldilà e i defunti. Questa fuga in avanti è un "sedativo" e un "anestetico", una "bella" sbornia di birra celtica per esorcizzare il "vuoto di senso" con il "vuoto mentale" e con un cammino "individualistico" e "intimistico" verso una illusoria "autorealizzazione" (= "sarete come Dio", disse satana ad Adamo ed Eva! (Gn.3)).

Alcune possibili caratteristiche attuali dei gruppi neo-celtici che tra l'altro si autodefiniscono molto liberamente:
a) vitalismo (= supervalutazione religiosa degli aspetti legati alle sensazioni di benessere ed all'esperienza vitale di sè); b) panteismo (= ossia la confusione tra il mondo e Dio, tratto d'altronde tipico di larga parte dell'ecologismo radicale contemporaneo); c) il sincretismo sentimentale, (= rifiuta qualsiasi rivelazione storica particolare, giustifica un relativismo dottrinale assoluto col pretesto della tolleranza religiosa); d) l'utopismo progressista (=il “radioso domani”); e) fideismo; f) Teosofia; g)metempsicosi; h)politeismo, ecc.
NOTE
(1) M. Eliade, “Mode culturali e storia delle religioni” in Idem, Occultismo, stregoneria e mode culturali, trad. it. Firenze 1982, pp. 5-7.
(2) C.Gatto Trocchi, Internet nuovo tempio per antiche magie (sulla rivista "Religioni e sette nel mondo", n°20, 2000), pp.23-27.
(3) A. Huxley, Le porte, p.78.


BIBLIOGRAFIA
Mircea Eliade, Storia delle credenze e delle idee religiose, vol II, ed BUR, 2006
Francesco Agnoli, Indagine sul cristianesimo, PIEMME, 2010
Cecilia Gatto Trocchi, Attenti ai druidi!
Cecilia Gatto Trocchi, Sette Sataniche e occultismo, Newton & Compton Editori, Roma, 2005
Cecilia Gatto Trocchi, Le sette in Italia, Newton, 1994
Adolfo Morganti, Parodie contemporanee della celticità
Adolfo Morganti, "Chiesa celtica" e "Spiritualità celtica": realtà storica antica e miti moderni

"Chiesa celtica e spiritualità"

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