martedì 16 luglio 2013

Convegno sul Concilio Vaticano II a Firenze

 

(di Pucci Cipriani su Corrispondenza romana) Dopo la Santa Messa in rito romano antico celebrata presso la chiesa dei frati francescani dell’Immacolata in Ognissanti, a Firenze il 10 dicembre 2011 si è tenuto un Convegno sul Concilio Vaticano II. Data la straordinaria affluenza di persone, la prevista tavola rotonda non si è potuta svolgere nel Cenacolo del Ghirlandaio che può contenere solo cento persone, ma nella stessa Chiesa di Ognissanti.
La discussione, introdotta e moderata da Pucci Cipriani, ha visto la partecipazione dei docenti universitari Pietro De Marco, P. Serafino Lanzetta, Massimo de Leonardis e Roberto de Mattei, che hanno presentato due libri: Apologia della Tradizione (Lindau) dello stesso de Mattei e Concilio Ecumenico Vaticano II: un concilio pastorale (Casa editrice Mariana) a cura di P. Stefano M. Manelli e P. Serafino M. Lanzetta dei Frati dell’Immacolata, che raccoglie gli atti del convegno sul Concilio Vaticano II, organizzato dagli stessi francescani, a Roma, dal 16 al 18 dicembre 2010, il quale si prefiggeva proprio di lumeggiare il connotato pastorale del Vaticano II.
Il professor Pietro De Marco ha fatto una dettagliata analisi degli scritti e dei documenti della cosiddetta “scuola bolognese” capeggiata da Alberigo e che auspica un “nuovo Concilio” (il Vaticano III) che possa rivedere il celibato sacerdotale, la confessione e il sacerdozio ministeriale. Anche il professor Massimo de Leonardis, dell’Università Cattolica, ha notato come il Vaticano II già nella sua apertura abbia avuto un «esito difforme da quello cui preludeva lo stesso Concilio», infatti la stessa preparazione fu subito interamente messa da parte e, attraverso le varie lobbies furono cambiati o stravolti gli schemi della Commissione preparatoria.
Il P. Serafino Lanzetta ha ricordato che la «Chiesa non viene dal basso e strada facendo», ma occorre iniziare dal dogma per orientare la prassi. Altrimenti la prassi è cieca. Infine, il professor Roberto de Mattei ha concluso tra i molti applausi il Convegno – che ha visto i numerosissimi partecipanti attenti per ben quattro ore – evidenziando che il Concilio va letto con l’ermeneutica della continuità ma alla luce della Tradizione, per evitare fughe in avanti eretiche e i cascami dell’archeologismo liturgico, insomma occorre fare resistenza all’eresia e ribadire che la Chiesa non può cambiare la Fede perché «Dio non cambia».
Dopo la S. Messa e il convegno, Roberto de Mattei, vincitore del Premio “Acqui” 2011 per la Storia, è stato festeggiato in un caratteristico locale fiorentino dove il cantante Daniele Chirico ha eseguito, tra l’entusiasmo dei presenti, un repertorio dei canti della Tradizione. (Pucci Cipriani)

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